L’arte della cucina interpretata da un grande Maestro che reinterpreta i prodotti del suo territorio e ci lascia sbalorditi…

Mise en place

Per la pasta:

  • 500 g semola rimacinata di grano duro
  • 2 uova intere
  • 5 tuorli
  • 1 pizzico di sale

Per il ripieno:

  • 1 cotechino (500 g circa)
  • 1/2 l Lambrusco di Sorbara
  • 100 g lenticchie di Colfiorito
  • 100 g lenticchie decorticate
  • Sale

Per la salsa di fagioli:

  • 200 g fagioli borlotti freschi (io ho usato i surgelati, data la stagione)
  • 1 cipolla bianca
  • 2 coste di sedano
  • 1 rametto di rosmarino
  • 3 bicchieri brodo leggero (vegetale o di pollo)
  • 50 g lardo
  • 1 spicchio d’aglio
  • 50 g burro
  • Sale

Esecuzione

Preparare il ripieno:

Bucherellare il cotechino in più punti, metterlo in una pentola dai bordi alti che lo contenga giustamente, coprirlo di acqua fredda, portare a ebollizione, ridurre la fiamma e far sobbollire per 1 ora e mezza da quando l’acqua bolle.

Negli ultimi 10 minuti di cottura preparare la vaporiera versando il Lambrusco al posto dell’acqua e portando a ebollizione. Trasferire il cotechino nella vaporiera e far cuocere al vapore del vino per un’altra mezz’ora: il cotechino si sgrasserà ulteriormente e assorbirà i profumi del vino.

Al termine della cottura farlo raffreddare, tritarlo bene e metterlo in una ciotola.

Nel frattempo lessare insieme i 2 tipi di lenticchie per 20 minuti circa (le lenticchie di Colfiorito sono piccoline e non necessitano di ammollo), in modo da ottenere 2 consistenze diverse. Scolarle, farle raffreddare e unirle al cotechino tritato.

Solo a questo punto assaggiare e regolare di sale, se necessario.

Preparare la salsa di fagioli: tritare il lardo al coltello e metterlo in una casseruola.

Aggiungervi cipolla e sedano finemente tritati, il rametto di rosmarino e l’aglio in camicia e far rosolare a fuoco dolce per qualche minuto.

Unire i fagioli e farli insaporire qualche istante, poi versare quasi tutto il brodo caldo e far sobbollire per un’ora circa, aggiungendo altro brodo se dovesse asciugarsi troppo.

Salare solo a fine cottura, togliere aglio e rosmarino, frullare e passare al setaccio. Tenere in caldo.

Preparare la pasta: disporre la semola a fontana sulla spianatoia, rompervi al centro le uova e i tuorli, aggiungere un pizzico di sale e sbattere leggermente con una forchetta per allentare il nodo degli albumi. Incorporare la farina a poco a poco, poi cominciare a impastare fino ad ottenere un composto piuttosto duro, ma liscio e setoso al tatto.

Io ho dovuto aggiungere 3 cucchiai di acqua perché la semola rimacinata assorbe molto liquido: regolatevi voi con la consistenza della pasta, ricordando che il panetto finale deve risultare piuttosto duro e assolutamente non appiccicoso, altrimenti non riusciremo a stenderlo. Formare una palla e capovolgervi sopra una ciotola.
Far riposare per 30 minuti.

Trascorso questo tempo stendere la pasta col mattarello in una sfoglia sottilissima (se volete usate la macchina per la pasta; io preferisco il mattarello, perché la pasta risulta più ruvida e trattiene meglio il sugo).

Dividere la sfoglia a metà e distribuire sulla prima metà dei mucchietti di ripieno aiutandosi con un cucchiaino, distanziandoli bene. Ricoprire con l’altra metà della sfoglia, sigillare i contorni di ciascun mucchietto eliminando quanta più aria possibile (altrimenti in cottura si apriranno), poi tagliare i ravioli con un tagliapasta tondo.

Lessare i ravioli in acqua salata portata al bollore, farli cuocere per 2-3 minuti (dipende quanto sottile avete fatto la sfoglia, potrebbe volerci anche qualcosa di più), poi scolarli e condirli con un filo di burro. Metterli nei piatti, rifinire con la salsa di fagioli e servire.

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