• Portata: Ricette di Base
  • Difficoltà: Facile
  • Preparazione: 20 min
  • Cottura: 4 min

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Santoreggia (Satureja hortensis)

La santoreggia, conosciuta anche con il nome di Cerea o Erba Spezia, gode attualmente di una celebrità guadagnata con secoli di servizio verso l’umanità. Il suo nome latino satureia, «Erba del satiro», le era dato per le sue proprietà di stimolante sessuale. In realtà quest’erba spontanea delle regioni d’Italia Settentrionale e Centrale trova impiego contro la stanchezza, nelle verminosi e nelle digestioni difficili. Inoltre combatte le infiammazioni intestinali e le dispepsie neurovegetative.

Al proposito si consiglia l’infuso di 2 gr di sommità fiorite di santoreggia in una tazza d’acqua bollente per 10 minuti. Uso: 2 tazze al giorno.

Contro la sordità si pesta la piantina e si introducono 3 gocce di succo nell’orecchio più volte al giorno a seconda delle necessità. Per il mal di denti si masticano le sommità fresche.

Le proprietà eccitanti della santoreggia vengono esaltate in questo bagno afrodisiaco: si pongono 100 gr di una miscela composta di santoreggia, rosmarino, verbena odorosa e salvia in un paio di litri di acqua bollente (tutte le droghe vanno prese in parti uguali). Dopo aver lasciato in infusione per un quarto d’ora si filtra e si versa nell’acqua del bagno dove ci immergeremo per una ventina di minuti.

Per combattere le rughe si fa un infuso in parti uguali di santoreggia e salvia (4 gr in mezzo litro d’acqua bollente per 10 minuti) e si applica con garze sulla pelle.

In cucina il gusto piccante dell’erba trova riconoscimento nella preparazione di salse al pomodoro, di verdure e nell’aromatizzazione di carni.

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Mise en place

  • un mazzetto di Santoreggia fresca (Satureja hortensis)
  • 1 spicchio d’aglio
  • gr. 80 d’olio extra vergine d’oliva
  • gr. 20 pinoli
  • gr. 100 di parmigiano grattugiato
  • q.b. sale fino
  • q.b. pepe nero macinato

Esecuzione

Lavate accuratamente le foglie di Santoreggia, togliendo la parte legnosa, e asciugatele bene.

Mettete tutti gli ingredienti nel vaso del minipimer, frullate velocemente e tenete da parte.

Per evitare che il composto si scaldi, vi consiglio di aggiungere un po’ di ghiaccio tritato agli ingredienti, prima di frullarli.

Se invece volete utilizzare la vecchia tecnica, potete sfogliare la Santoreggia e sminuzzare le foglioline al coltello; riporle nel mortaio e lavorarle delicatamente, aggiungendo tutti gli altri ingredienti.

  • un mazzetto di Santoreggia (Satureja hortensis)
  • 1 spicchio di aglio
  • g 80 d’olio extra vergine d’oliva
  • g 20 pinoli
  • g 100 di parmigiano grattugiato
  • q.b. sale fino
  • q.b. pepe nero macinato

Foto di Gianluca Dormicchi

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