Una giornata importante quella trascorsa ieri al Molino Paolo Mariani.
Una giornata all’insegna del made in Italy, della filiera corta anzi cortissima, della tracciabilità di un prodotto, importante per la sana e buona alimentazione.
Camminare nel campo tra le spighe di grano mosse dalla brezza marina è qualcosa di prezioso, il modo migliore per capire quanta fatica, sacrificio e competenza deve mettere in atto un contadino nella produzione del grano.
Il campo è il libro Sacro per comprendere a fondo tutte le caratteristiche e peculiarità della spiga.
Un filo diretto che dal campo passa al Molino trasformandosi in farina, ma non una farina qualsiasi quella del Molino Paolo Mariani.
L’importanza della materia prima è fondamentale in qualsiasi mestiere, non può esistere un cuoco senza un prodotto di alta qualità, non può esistere un panettiere senza un grano e una farina eccellente.
Tutti questi argomenti sono stati trattati e approfonditi in questa giornata grazie a Danny, Eva e l’agronoma Giulia.
Ringrazio la Famiglia Mariani per l’opportunità che mi ha concesso nel partecipare a questo evento e vi lascio proseguire la lettura con un articolo scritto dal corriere adriatico e la descrizione della filiera del Molino.

La farina diventa arte dei miscugli
con i segreti del Molino Mariani
Coriere Adriatico di Mario Maria Molinari
CORINALDO – In collina fra Barbara e Corinaldo nella valle del Misa, a ridosso di Senigallia, ci sono due campi di grano di un ettaro ciascuno, dove sono state seminate per la prima volta 2.000 varietà di grano diverse. Danny Mariani ed Eva Verdini, nipoti di Urbano Mariani, rispettivamente responsabili della produzione e della comunicazione del Molino Mariani di Barbara, hanno portato i migliori panificatori e pizzaioli delle Marche e della Romagna a visitarli, per mostrare la filiera da cui proviene la farina dei loro impasti. Salvatore Ceccarelli, genetista di fama internazionale, ha raccolto in giro per il mondo tantissime varietà di grano. I suoi semi vengono anche dalla Mezzaluna fertile, da Aleppo e dalla Palestina, dove la coltivazione del frumento ha avuto origine insieme alla scoperta dell’agricoltura da parte dell’uomo.

L’originale miscuglio
Attraverso Ceccarelli, Paolo Mariani ha rintracciato il “miscuglio”, da un coltivatore abruzzese. «Lo abbiamo convinto a darcelo, pagandolo molto bene» dice Danny. Nei due campi sono cresciute piante di tutte le misure, alte o basse, con piedi vicini o lontani tra loro. «Il miscuglio si sta selezionando e adattando al nostro territtorio naturalmente – racconta Mariani – In realtà solo una piccola parte di semi ha germogliato, non abbiamo il risultato conclusivo, perchè avremo la prima mietitura fra poco. Hanno germinato alcune decine di varietà: le più adatte alla nostra terra e al nostro clima. Nel giro di quattro o cinque anni, semina dopo semina, raccolto dopo raccolto, si sarà selezionata una miscela adattisima a noi, che saprà difendersi reciprocamente con il proprio originale patrimonio genetico, dagli attacchi microbiotici, dei parassiti e degli insetti locali. Sarà possibile ridurre l’intervento dei fitofarmaci all’osso». Il Molino di Paolo Mariani ha ormai raggiunto la terza generazione. È diventato un punto di riferimento nelle Marche, facendosi conoscere anche a livello internazionale. La sua attività si sviluppa principalmente in Emilia Romagna, Marche, Abruzzo e Umbria, ma è conosciuto e apprezzato anche a Hong Kong, in Cina, a Dubai, in Bahrain, Canada e Stati Uniti.
Una bella storia
Ai primi del ‘900, Quinto Mariani decise di trasferirsi a Barbara da Pergola, acquistando uno storico molino a pietra, alimentato ad acqua. Quinto trasmise la sua passione per il suo lavoro ai tre figli: Urbano, Giuseppe e Zeno che aiuteranno il papà in azienda. Contro la volontà del padre, preoccupato per la spesa, i figli decisero poi, di sostituire il vecchio molino a pietra con uno a cilindri. Fu un passo azzardato, ma nello stesso tempo coraggioso. Il “nuovo molino” fu avviato il 16 novembre del 1953 lo stesso giorno del matrimonio di Urbano e Lucia. La soddisfazione fu tale che Quinto volle suggellare questo momento facendo posare gli sposi davanti al molino stesso. La fotografia è andata persa tanti anni fa in un alluvione, racconta Lucia. Nel 1973 avvenne la separazione pacifica dei tre fratelli che intrapresero strade diverse. Urbano decise di rimanere a Barbara. L’anno successivo l’attività passò nelle mani di suo figlio Paolo, che decise di costruire un nuovo molino più tecnologico e moderno, riuscendo oggi ad avere una capacità produttiva che può raggiungere le 100 tonnellate di grano al giorno. Per procurarsi la materia prima il Molino di Paolo Mariani coltiva direttamente 150 ettari con le varietà di grano preferite. Altri 150 ettari sono coltivati da 13 aziende agricole diverse, sotto la direzione della dottoressa in agraria Gilulia Borioni. Vengono selezionati i partner fidati, a cui viene messo a disposizione il grano da seme con il quale dovrà essere seguito uno specifico disciplinare di produzione. A garantire un futuro all’azienda familiare sono recentemente entrati al lavorare al molino anche i nipoti di Urbano.

La fragranza del mare
Il nonno ha sempre ripetuto a tutti, fino alla noia, che il grano migliore cresce sulle colline rivolte al mare, all’altezza dei declivi che vanno da sotto Arcevia, fino alla costa. «Non si deve andare più in alto, né in pianura dove l’acqua ristagna, ma il frumento deve sentire l’influenza del mare, che fornisce ai futuri impasti una fragranza tutta particolare». Così il grano che Mariani non produce direttamente o indirettamente, lo compra, soprattutto nelle Marche o in Romagna, fino alle colline che si trovano alle porte di Imola. L’idea è quella di «sviluppare una farina completamente nuova e totalmente italiana, con le stesse caratteristiche della Manitoba, sfruttando appieno le potenzialità del nostro territorio».
Così nasce la farina Manitaly che già dal nome rivendica una tradizione nazionale con l’obiettivo di incrementare una economia legata ai produttori locali. La qualità si realizza rispettando la salute e l’ambiente, anche con l’ eliminazione dei tempi di trasporto troppo lunghi e risparmiando sui consumi energetici causati dalla provenienza da un paese lontano quale il Canada. Paolo Mariani ha lanciato una vera filiera agroalimentare delle Marche. È un realtà importante nella regione, ma rimane una piccola azienda rispetto alla multinazionali dal cui potere si vuole affrancare, rendendo i suoi vicini marchigiani protagonisti. Nella filiera della Manitaly, l’agricoltore locale coltiva un grano di alta qualità pagato ad un giusto prezzo pregarantito; il molino lo trasforma in farina vicino al campo dove si è raccolto; il maestro panificatore Giuliano Pediconi, nella Casa del Fornaio, accanto al molino, tiene dei corsi di aggiornamento per professionisti e amanti dell’arte bianca, non disdegnando anche trasferte in tutto al mondo per dare impulso a nuove start-up; l’artigiano, fornaio o pizzaiolo, si trova alle prese con una farina forte ed elastica per un consumatore finale che può assaggiare il sapore fragrante derivato dal buon lavoro della propria terra.

Manitoba, non solo un marchio di fabbrica
Manitoba è una regione del Canada, dove grazie alle nevicate invernali viene coltivato un grano di ottima qualità. Ormai è un nome abbinato alla farina, come la marca statunitense Frigidaire viene comunemente usata per definire i frigoriferi o come Moviola è diventato, in tutte le cronache sportive, da semplice marchio di fabbrica un termine generico per definire il rallentatore. L’idea di ricreare anche in Italia una farina con caratteristiche eccezionali per la panificazione, nasce dalla voglia di dar vita ad un grano cresciuto nelle nostre terre, che dia la possibilità al molino di avere un maggior controllo della materia prima e ai professionisti, ma anche amatori e appassionati, di utilizzare nelle ricette e portare a tavola un prodotto sano e gustoso e genuino.
Manitaly, miscela super e per un blend “stabile”
Il rito della mietitura. «Il raccolto – sottolinea Paolo Mariani – è un piacere che si ripete ogni volta e si traduce nella volontà di accettare ciò che la natura offre. Ogni stagione è soggetta a fenomeni atmosferici che condizionano tutta l’agricoltura in ogni luogo, di conseguenza ogni stagione offrirà sempre una qualità di grano che come il vino dipende dall’annata. Per questo dopo ogni raccolto si ripetono gli studi per individuare le varietà adatte per un blend dalle doti stabili da macinare l’intero anno». La Manitaly deriva dalla miscela di grani teneri di elevata qualità reologica, alto contenuto proteico ed elevata stabilità farinografica, appartenenti alle classi dei Frumenti Panificabili Superiori e dei Frumenti di Forza, che sono stati selezionati da Paolo Mariani in anni di ricerca. Principalmente vengono utilizzate tre varietà di grano tenero diverse: una è il “Bologna”, le altre non vengono rivelate per riservatezza. Questi grani permettono di ottenere una farina adatta alla produzione di pane, pizza, focaccia e dolci con lunghi tempi di lievitazione.
Info Molino Paolo Mariani
Contrada Coste – Barbara
tel. 071964190
info@molinomarianipaolo.com
www.molinomarianipaolo.com

La storia agricola della famiglia Mariani di Barbara inizia nel 1987 quando Urbano e Paolo non resistono all’acquisto del rinomato ‘fondo del Bugaro’, soprannome dato al contadino che lavorava questo terreno sotto contratto di mezzadria. Una bellissima tenuta di 22 ettari, con tanto di bellissima casa colonica, distesa proprio di fronte al Molino di Paolo e Urbano Mariani.
Si pensi che una volta questo fondo dava da vivere a ben 7 famiglie appartenenti proprio ai 7 fratelli ‘Bugaro’, che qui si erano sposati e vivevano assieme nella stessa casa colonica, lavorando il terreno con le proprie famiglie.

La tenuta viene messa all’asta dall’IRAB (Istituti Riuniti di Assistenza e Beneficienza).
Tutti i partecipanti aspettano la seconda mandata per accaparrarsi il fondo ad un prezzo più basso, pensando che la prima risulti deserta. L’istinto imprenditoriale di Urbano e Paolo suggerisce invece di partecipare alla prima asta per evitare una possibile gara a rialzo (con conseguente aumento della cifra di acquisto inziale). I fatti gli danno ragione, infatti sono gli unici partecipanti e si aggiudicano il fondo ad un ottimo prezzo!

Nel 1997 avviene l’acquisto della seconda tenuta dell’azienda agricola Mariani, un bellissimo terreno collinare di 16 ettari sito nel comune limitrofo di Castelleone di Suasa. Questa tenuta viene ampliata nel corso degli anni fino a coprire ben 22 ettari di superficie.
Nel 2008 si aggiunge la terza e la più grande tenuta dell’azienda agricola Mariani. Paolo, infatti, è da anni che insegue il sogno di acquistare questo prestigioso fondo agricolo di 70 ettari, disteso su una collina di fronte al bellissimo borgo medievale di Corinaldo, a pochi passi dal Molino. Il fondo è di proprietà di un’antica famiglia nobile finita in malora e viene quindi messo all’asta. Come per la prima volta, Paolo decide di partecipare alla prima mandata per evitare qualsiasi concorrenza e si aggiudica anche stavolta il terreno ad un ottimo prezzo.

Nel 2012 Paolo Mariani, diventato ormai un imprenditore agricolo a tutti gli effetti, decide di ampliare ulteriormente l’azienda agricola di famiglia, fortemente convinto che l’unico investimento sicuro per il futuro sia proprio nella terra. Acquista così il quarto fondo agricolo, una tenuta collinare di 30 ettari situata nel vicino comune di Montecarotto.

Ad oggi l’azienda agricola Mariani, assieme ad altri lotti di terreno più piccoli acquistati negli anni, è arrivata a coprire oltre 150 ettari di terreno, tutti a pochi passi dal Molino e sotto l’occhio sempre vigile di Paolo!
I valori per la famiglia e per le tradizioni, uniti alle straordinarie potenzialità del grano della propria terra, hanno quindi reso il Molino Paolo Mariani sempre più saldo e competitivo nel mercato globale, grazie soprattutto alla ricerca e sviluppo di nuove varietà di grano tenero panificabile e tecniche di coltivazione svolte proprio nei terreni di proprietà.
Il conseguimento della qualità tuttavia non conosce traguardi e la famiglia Paolo Mariani continua tutt’oggi ad investire i propri sforzi e le proprie risorse nell’azienda agricola, al fine di donare ad un consumatore sempre più attento e scrupoloso un prodotto buono, locale e a basso impatto ambientale!

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