Il suo pensiero di cucina si è formato accanto alla nonna, imparando a preparare il famoso ragù, i cappelletti in brodo e le tagliatelle, a farcire la cacciagione e a profumare le carni con gli aromi della terra marchigiana: aglio, rosmarino e salvia. È stato come seminare in un terreno molto fertile, destare e far crescere in Errico il seme della passione per la cucina.
“La mia cucina è rinnovamento della tradizione dove la materia prima, scelta da me e accuratamente selezionata, deve essere esaltata e non alterata. È una continua ricerca sia dei piatti da aggiornare che delle tecniche da utilizzare.”
La sua provocatoria idea è lo spiedo protagonista in cucina, dall’antipasto al dolce, azzardando fino alla frutta: un rivoluzionario utilizzo di questo antichissimo metodo di cottura per realizzare sapori nuovi.
“Lo scampo che rincorre la lepre”, “Il baccalà sotto la cenere” e “Il quinto quarto della scottona marchigiana”: sono solo tre esempi della sua ricerca.
Il suo pensiero di cucina è solido perché sorretto da una storia e da una conoscenza della tradizione che lo distingue tra gli altri. Errico è consapevole di poter trasmettere, attraverso l’uso di materie prime di ottima qualità, emozioni e sensazioni ai clienti che, nell’intreccio perfetto di tradizione e moderna creatività che la sua cucina propone, possono ritrovare la memoria dei sapori.
Ha già trascorso “una vita in cucina”, frequentandola fin da piccolo accanto alla madre e alla nonna, impegnate ai fornelli del ristorante.
Errico non ha imparato a cucinare, sicuramente lo aveva già dentro.
La provenienza da una famiglia con radici nella ristorazione e la sua mano, prendendo spunto dalla tradizione e dal territorio, gli consentono di esprimere personalità ed equilibrio negli accostamenti e nelle cotture perfette, dando vita a piatti unici e a fantasie coinvolgenti.
La sua prima Stella Michelin arriva nel 2013.
The Chef
The idea of his kitchen is coming from his grandmother, learning how to prepare the famous meat sauce, cappelletti in broth and tagliatelle , stuffed the wild game and perfume the meat with a taste of the Marches: garlic, rosemary and sage. It was like a seed in a fertile ground, to make awake and grow Errico the passion for cooking.
“My kitchen is the renewal of tradition where the raw material, carefully chosen and selected by me, it must be enhanced and not altered. It is a incessant search for the dishes and also for the techniques.”
His provocative idea is the spit protagonist in the kitchen, from appetizers to desserts, venturing up to the fruit: a revolutionary use of this ancient method of cooking to create new flavors.
“The shrimp runs after the hare”, “Cod cooked under the embers” e “5/4 of scottona Marchigiana”: are just three examples of his research.
His idea of cooking is solid because it is supported with a knowledge of history and a tradition that sets it apart from others. Errico is aware of being able to give, through the use of materials of the highest quality, emotions and feelings to customers that the perfect weaving of tradition and modern creativity that his kitchen proposes, can find memory of flavors.
He has already spent “a lifetime in the kitchen”, by attending as a child beside his mother and grandmother, engaged in the kitchen of the restaurant.
Errico has not learned how to cook, But surely it was inside him.
Coming from a family with a long history in a restaurant and his talent, inspired by tradition and territory, gives him the personality to express and balance combinations and perfect cooking, creating unique dishes and engaging in fantasies.
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