Source: fondazione slow food

Source Foto : immagine copertina Facebook Fava di Fratte Rosa

A Fratte Rosa, piccolo paese tra le colline pesaresi, gli abitanti sostengono che le fave migliori siano quelle coltivate sui “lubachi”, ovvero i terreni ricchi di argilla bianca che caratterizzano il territorio e che hanno dato origine a due produzioni tipiche: i “cocci” e le fave.
Il paese, infatti, è noto fin dall’epoca romana per la produzione di terrecotte e per la tradizionale coltivazione di fave. Nei secoli, i contadini del luogo hanno selezionato un ecotipo dal caratteristico baccello corto, che contiene in media 4 semi, grandi e rotondeggianti, dal gusto dolce e teneri anche a piena maturazione.

La fava di Fratte Rosa si semina a ottobre, la pianta raggiunge un’altezza di circa 80 centimetri e porta a maturazione il seme ceroso all’inizio di maggio, mentre per il seme secco si deve aspettare il mese di giugno. Si coltiva solitamente in rotazione con orticole e cereali, senza apporti di azoto e potassio e senza irrigazione se non in casi di estrema necessità. I produttori del presidio si sono impegnati a non effettuare diserbo chimico ma solo meccanico, per evitare l’avversità più comune ovvero l’orobanche, una pianta infestante.
Per decenni ha rappresentato un alimento base per la popolazione locale: fresca o secca era ingrediente di molte ricette casalinghe, trasformata in farina e miscelata con la farina di grano serviva per produrre pane e pasta, ed era anche usata per alimentare gli animali.
I “tacconi “, ancora oggi realizzati a Fratte Rosa, sono un formato di pasta realizzato con una percentuale di farina di fave che oscilla tra il 30 e il 50%. Il nome deriva probabilmente dalla somiglianza con le strisce di cuoio che avanzavano dalla rifilatura delle suole delle scarpe per i tacchi. L’impasto, quando raggiunge il giusto grado di elasticità, viene steso, arrotolato e tagliato a strisce sottili; il condimento classico è il sugo ai funghi. Le fave si consumano anche nella “baggiana”, una minestra di verdure (bietole, cicorie, barba di frate) a cui si uniscono in cottura le fave secche lessate e sbucciate. E sono l’ingrediente principale dell’antica ricetta marchigiana “fave in porchetta”, a base di fave fresche, finocchio selvatico, pancetta di maiale.La riscoperta delle fave di Fratte Rosa inizia nel 2000, grazie a una ricerca storica. Un gruppo di agricoltori riesce a recuperare le sementi e a rimetterla in produzione. Oggi sono parte del patrimonio di biodiversità della Regione Marche, custodite da un gruppo di agricoltori custodi. L’Associazione Fava di Fratte Rosa ha stilato un disciplinare per mantenere questo seme in purezza, garantirne la produzione e valorizzazione, riscoprire le tradizioni culturali e le ricette legate a questa coltivazione.

Area di produzione
Territorio del Comune di Fratte Rosa e comuni limitrofi (provincia di Pesaro Urbino)

Presidio Sostenuto da
Comune di Fratte RosaDonato Bonifazi
Fratte Rosa (Pu)
Via Romiti 2
Tel. 0721 777185 – 339 8488302
donato.bonifazi@outlook.it

Ovidio Berti
Fratte Rosa (Pu)
Via Loti, 2
Tel. 0721 735242 – 333 4965558
aziendaloti@gmail.com

Tina Cardinali
Fratte Rosa (Pu)
Via del Cerreto, 25
Tel. 0721 776305 – 3281761286
claudio.carboni76@libero.it

I Lubachi di Rodolfo Rosatelli
Fratte Rosa (Pu)
Via dei Lubachi,6
Tel. 0721 777197 – 338 2329247
lubachi@libero.it

Marzio Massi
Fratte Rosa (Pu)
Via Fonte Romana
Tel. 0721 777295 – 328 7571589
massimarzio@libero.it

Roberto Stortoni
Fratte Rosa (Pu)
Via delle Serre
Tel. 0721 777453
stoghi@alice.it

Daniele Trionfetti
Fratte Rosa (Pu)
Via dei Loti, 4
Tel. 0721 735251 – 331 1135563
trionfettidaniele@zafferanoditorre.com

 

Responsabile Slow Food del Presidio
Enrico Tacchi
Tel. 347 6004263
pesaroslow@virgilio.it

Referente dei Produttori
Rodolfo Rosatelli
Tel. 338 2329247
lubachi@libero.it

 

PRESIDIO SLOW FOOD
Sabato ore 18.00 presentazione progetto “Slow Food”. Firma dell’accordo tra Slow Food Italia e Comune di Fratte Rosa; interverranno i sindaci dei comuni coinvolti nel territorio di produzione della fava di Fratte Rosa (San Lorenzo in Campo, Mondavio, Terre Roveresche, Pergola), il consigliere regionale Boris Rapa, il presidente della provincia Daniele Tagliolini, il presidente dell’Associazione favetta di Fratte Rosa, il presidente di slow food Marche.

PROGRAMMA
– SABATO 12 MAGGIO
Dalle ore 18.30: apertura stand gastronomici.
Dalle ore 18.00 alle ore 20.00: stand “L’aperitivo”, con il gruppo “I Timidi”.
Dalle ore 20.00: Serata danzante con l’orchestra “Matteo e Teresa”.

– DOMENICA 13 MAGGIO
Ore 8.00: Passeggiata con il gruppo “Camminando Monti e Valli” e con l’accademia dei Tenebrosi. Visita guidata al Convento Santa Vittoria e nei luoghi della “Banda Grossi”.
Quota di partecipazione: €18, compreso di pranzo con menù fisso a base di Fava di Fratte Rosa.
Ore 12.00: Pranzo menù fisso €18 su prenotazione
INFO: 338/1617191

Dalle ore 17.00: apertura stand gastronomici.
Dalle ore 18.00 alle ore 20.00: stand “L’aperitivo”, con il gruppo “Edoardo Gili Acoustic Duo”.
Dalle ore 20.00: Serata danzante con “La terza idea”.

PER LE VIE DEL BORGO: mercato dei produttori locali dell’artigianato tipico e vendita prodotti dei laboratori e orti scolastici.
PUNTI DI RISTORO E DEGUSTAZIONE:
– Stand Piazza San Marco
– Dietro L’arco:
Laboratori pizza e Tacconi accompagnato dalla musica di Silvia con la fisarmonica.
Degustazioni con piatti tipici con fava di Fratte Rosa in collaborazione con lo chef Francesco del ristorante “La Graticola”.
(In caso di maltempo c’è la possibilità di mangiare al coperto)

IL VICOLO DEI BAMBINI
La Casa dei bambini di Torre San Marco propone Laboratori Esperienziali basati sui giochi tattili, visivi e non, attraverso l’uso dei prodotti dell’agricolture: semi, ortaggi ecc.
La scuola Primaria Montessoriana di Fratte Rosa propone:
– allestimento di un mercatino di prodotti biologici (in particolare: favetta di Fratte Rosa e pisello delle Fratte).
– presentazione del libro “COME GIOCAVANO I NOSTRI NONNI”, con simulazione dei giochi di una volta.
– Laboratorio di lavorazione di terracotta al tornio con il mastro vasaio Giacomo Bonifazi.

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